sabato 2 marzo 2013

Recensione: Hannibal

Ed eccoci alla recensione di un nuovo libro.
La mia Hannibalmania è contagiosa, pure la mia dolce metà si sta appassionando!!!
Non ci si può fare nulla, Hannibal Lecter è uno di quei personaggi che ti entra nel cuore; poi si sa, io tendo sempre ad innamorarmi dei cattivoni dal cuore d'oro!!!


Il libro è stato pubblicato nel 1999, è il quarto lavoro di Thomas Harris, ed è il seguito de
Il silenzio degli innocenti (1988).

Sono passati all'incirca dieci anni da quando il Dottor Lecter è fuggito e di lui ancora nessuna traccia.
Si può dire che sia il ricercato numero uno a livello mondiale, il suo ex viso campeggia sulla pagina ufficiale dell'FBI e in praticamente tutti i commissariati del mondo.
Clarice Statling nel frattempo è cresciuta, è diventata un agente a tutti gli effetti, ma la sua carriera non è stata rosa e fiori come ci si poteva aspettare, non è entrata a far parte della sezione capeggiata da Crawford e non è molto soddisfatta degli incarichi che gli vengono assegnati.
Un giorno in particolare si trova coinvolta in un'azione antidroga finita in sparatoria. Per difendersi è costretta a sparare ed uccidere una pericolosa spaccaitrice. Tutto normale, se non fosse per il fatto che la spacciatrice aveva in braccio il figlioletto neonato e se ne faceva scudo. A nulla è servito il fatto che il bambino non abbia riportato ferite, l'unica cosa che l'opinione pubblica ha visto è il fatto che l'Agente Staling ha ucciso una madre che aveva in braccio il suo bambino.
Starling viene accusata di avere il grilletto facile e viene tolta dai suoi soliti incarichi, si ritrova così ancora una volta accanto a Crawford ed ancora una volta alle prese con Hannibal Lecter.
Il Dottor Lecter nel frattempo, con il suo nuovo viso e senza il suo dito in più, si trova a Firenze, dove vive la vita che avrebbe sempre voluto vivere, si fa chiamare Dottor Fell e si occupa di ricerche letterarie.
Qui, dopo una serie di eventi viene riconosciuto dal commissario Pazzi, che invece di consegnarlo alle autorità lo vende a Mason Verger (L'unica vittima di Lecter soppravvisuta, oribilmente sfigurato e totalmente paralizzato). Il Dottor Fell, scopre il piano di Pazzi e lo uccide, dopo di che fa ritorno in america. Negli anni la sua ammirazione per l'Agente Starling è cresciuta, segue le sue vicende e alcune volte le scrive delle lettere.
Paul Krendler (manovrato da Verger) accusa Starling di aver avvertito Lecter e di aver collaborato con lui. L'agente perde tutto, l'incarico, la pistola e il distintivo.
Proprio mentre Hannibal cerca di lasciarle un regalo di compleanno nella macchina, gli scagnozzi di Verger lo rapiscono e lo portano alla sua fattoria.
L'intento di Verger non è mai stato quello di assicuarare il Dottore alle polizia, lui voleva farlo soffrire lentamente facendolo divorare vivo da dei maiali. Una dolce vendetta.
Ma la dolce vendetta se la prende Lecter....

E qui mi fermo se no vi svelo il finale sconvolgente. Si SCONVOLGENTE, proprio ci sono rimasta quasi male, mi ero fatta delle ipotesi, ma mai, mai, mai avrei pensato potesse finire così!

Questo libro mi è piaciuto, senza ombra di dubbio, ma a tratti non sembra l'autore de Il silenzio degli innocenti. In alcuni punti è molto prolisso, tanti dettagli che non portano a nulla e appesantiscono un po' la lettura, in altri punti geniale come solo Harris sa essere.
Chi ha conosciuto e amato la figura del Dottore ne Il silenzio degli innocenti a mio parere si può sentire tradito da come viene descritto in questa storia, viene quasi esaltato, la freddezza e la lucidità della sua mente vengono annebbiate dalle passioni, ma questo è il Lecter libero.
Io forse ho una percezione diversa, avendo conosciuto il personaggio da ... Le origini del male, per me era naturale che si manifestasse così, quindi non posso che essere appagata dal modo in cui viene descritto. Le sue passioni, le sue morbosità, il paragonare Clarice a Misha.
La parte che mi ha esaltato di più è stata il modo in cui ha indotto Margot Verger ad uccidere il fratello.
Poteva fare a meno di darle il modo di far cadere la responsabilità su di lui, un atto di buonismo che io non gli avrei concesso, però, sorvoliamo. Clarice mi è piaciuta meno, meno come personaggio e come donna, succube delle cattiverie che Paul Krendler e gli altri le propinano. Si ribella solo alla fine agli schemi che da tutta la vita la tengono legata alla figura della povera piccola Clarice.
Sconvolgente il finale, come ho già detto.
Parlando con una mia amica (che poi è lei che mi ha prestato il libro!) ci chiedevamo se ci sarà un seguito, se l'occhio curioso andrà ancora a vedere cosa sta succedendo in qualche parte del mondo.
Poi riflettendoci sono giunta alla conclusione che, no. Probabilmente non ci sarà una continuazione.

Voto: 3/5 Mi dispiace dargli questo voto, ma due cose fondamentali non mi sono piaciute, in alcuni punti è veramente pesante. Tanto da farmi chiedere se l'autore fosse lo stesso di Red Dragon, quando leggevo quello stavo sveglia le ore, e quando finalmente riuscivo a chiuderlo andavo a letto con la paura addosso. Altra cosa che non mi è piaciuta, come sono stati rappresentati gli italiani, scansafatiche, corrotti, puzzoni proprio mi ha infastidito. Da italiana mi sono vergognata dell'immagine che è stata data di noi nel mondo.