sabato 27 ottobre 2012

Recensione: Red Dragon di Thomas Harris



Buon pomeriggiooooo!!!!
Dopo mesi e mesi e mesi di mia ingiustificata assenza, ritorno a scrivere su questo mio piccolo bloggettino.
Oggi niente cucina, niente fotografia e niente DIY! Oggi RECENSIONI!!!
Si ho deciso che d'ora in poi pubblicherò la recensione dei libri che leggo. Non perchè credo che a voi possa interessare, ma perchè interessa a me.
Non mi definisco una gran lettrice, conosco gente che legge mooolti più libri di me, quindi non aspettatevi cinque o sei recensioni al mese, è già bello se riuscirò a farne una!!!
Leggere mi piace e quando trovo il libro giusto ancora di più. Sempre più spesso però mi capita di finire un libro, e di avere la sensazione di avere ancora qualcosa in sospeso, di dover fare il punto della situazione, da questo nasce questa mia idea della recensione sul blog!
Quindi cominciamo con il primo libro!

Il libro di questo mese e "Red Dragon" o conosciuto anche come "Il delitto della terza luna" di Thomas Harris. Edito nel 1981, ne sono stati tratti due film "Manhunter - Frammenti di un omicidio" nel 1986 e "Red Dragon" nel 2002.
La trama è incentrata sull'ex-agente dell'FBI Will Graham. Graham viene richiamato in servizio dopo che due famiglie vengono massacrate nelle loro casa esattamente ad un mese di distanza l'una dall'altra, tutte e due nella notte di plenilunio. La polizia brancola nel buio, l'assassino ha lasciato molte tracce, specchi rotti, residui di candele accanto ai letti delle vittime, segni strani di legature sui figli e sui mariti, tracce di morsi di fluidi organici, ma nessuna di queste offre la benchè minima pista agli agenti. L'unico che può trovare i collegamento è Graham, l'unico che può entrare nella mente del killer è lui.
Graham non vuole accettare, dopo che il Dottor Hannibal Lecter durante la sua cattura l'aveva ferito a morte, si era ritirato e viveva una vita tranquilla in Florida.
Il tempo però stringe, il Lupo Mannaro tra poco meno che un mese colpirà ancora, quindi l'agente Jack Crawford va fino in Florida e persuade Graham.
Cominciano le indagini, ma il killer è astuto, non si capisce come agisca, e cosa ancora più grave non si capisce come scelga le sue vittime...
Per una buona prima parte del romanzo tutto viene vissuto dal lato delle indagini, dalla difficoltà psicologica che riscontra Graham nell'analizzare le prove e le scene del crimine. Fino al tentativo disperato nel chiedere consiglio proprio alla persona che odia di più: Hannibal Lecter.
Proseguendo con la lettura scopriamo che il Lupo Mannaro è Francis Dolarhyde, il tecnico di un laboratorio in qui vengono sviluppate pellicole e filmati. Poco per volta ci viene raccontata la sua storia fatta di abbandoni e abusi. Impariamo a conoscere la sua mente contorta. Il disprezzo per il suo volto (sfigurato dalla nascita) e la venerazione per il suo corpo (da bodybuilder).
Il Signor D. come veniva chiamato in ambito lavorativo, fin da ragazzo scopre che uccidere piccoli animali domestici allevia il suo disagio; ma è l'incontro con il famoso acquarello di William Blake: "Il grande Drago rosso e la Donna vestita col sole" a fargli capire quello a cui lui è destinato, diventare il grande Drago Rosso. E' così infatti che vuole essere chiamato dalla stampa e da Graham.
La storia prosegue tra prove, indizi e altri omicidi. Parallelamente possiamo seguire anche gli sviluppi sentimentali sia dell'agente, che ritrovatosi pienamente coinvolto in queste indagini rischia di perdere la moglie, sia del Drago Rosso, che inaspettatamente intraprende una relazione con una sua collega.
La follia del Drago è però troppo forte e ci regala una conclusione ricca di colpi di scena e dal sapore agrodolce, che ovviamente non racconterò, mica vi voglio rovinare il finale.

Sono arrivata a questo libro dopo aver letto "Hannibal Lecter. Le origini del male" che ho amato.
Mi era piaciuta la scrittura di Harris, quindi ho deciso di buttarmi sugli altri suoi libri.
Per tanti anni ho scansato questo genere credendo che non mi sarebbe piaciuto, in realtà forse è uno dei più bei libri che io abbia mai letto. Harris ci accompagna piano piano a conoscere il Drago. Non potremmo capire la furia e la grandezza di questo personaggio se ci venisse sbattutto addosso dal primo capitolo. Quindi è vero si che all'inizio è lento, ma è una lentezza preparatoria.
I personaggi sono tratteggiati molto bene, leggendo si avverte il disagio che prova Francis nel rapportarsi con gli altri o l'ansia di Graham di concludere le indagini, ma non per mettere al fresco un assassino. Bensi per non affrontare la sua vera natura, che è come quella del Drago Rosso o di Lecter. Graham vuole solo fuggire, tornare con la sua mogliettina sulla spiaggia e lasciarsi questo dietro le spalle, ma non può perchè la sua coscienza umana glielo impedisce.
La storia è intricata e a tratti mozzafiato.
Veramente un bel libro, non centra nulla con "Le origini del male". Sono due libri molto diversi, ma lo scrittore è meritevole veramente.

Quindi voto... 5/5, perchè ha una lentezza giustificata, i personaggi sono descritti bene ed è un crescendo di emozioni! Non vedo l'ora di mettere alla prova Harris con "Il silenzio degli innocenti"!